Ti sei mai chiesto se quello che si vede in un servizio fotografico di famiglia sia vero o solo una finzione?
Questo è un argomento di cui sento da molto l’esigenza di parlare anche se, dopo tanti anni di fotografia per famiglie, mi ritrovo a farlo solo oggi.
Forse perché il tema da trattare non è semplice, ma sicuramente è un’importante questione da dipanare.
Riuscire ad ottenere delle fotografie che raccontino con naturalezza, semplicità e serenità le emozioni delle famiglie che ci scelgono, è il nostro intento principale.
Quindi la risposta breve alla domanda “Quanto c’è di vero in un nostro servizio fotografico di famiglia?” è: TUTTO.
Rispondere però con una sola parola sarebbe decisamente troppo riduttivo e la risposta per niente esaustiva.

Quindi cos’è che rende le fotografie vere e ricche di emozioni?
Senza dubbio, negli anni, ho capito che non è la perfezione tecnica quello che serve. Il mio passato da fotografo di moda mi costringeva a cercare sempre la luce perfetta, la nitidezza estrema, le tonalità della pelle omogenee e senza imperfezioni: ho dovuto imparare che tutto questo non sarebbe servito, o meglio, non sarebbe stato necessario né sufficiente ad ottenere delle fotografie vere.
Spesso la perfezione tecnica restituisce risultati estremamente belli, ma anche asettici, privi di qualsiasi emozione.
Lavorare a stretto contatto con bambini e famiglie richiede una gran dose di empatia, questo perché è la dote imprescindibile se si vuole raccontare qualcosa di vero con le fotografie.
Non ho mai pensato, nemmeno per un istante, che fosse facile entrare dentro le persone e capirle quanto basta per ritrarle spontanee e naturali; tantomeno se occorre farlo nel breve tempo a disposizione di un servizio fotografico.
Proprio per questi motivi il segreto sta nel creare un legame con la famiglia che dovrò fotografare, ma ovviamente è un processo che deve iniziare ben prima del giorno del servizio fotografico.
In primis si cerca di creare un contatto già con la presenza online, con il sito internet e i canali social. Il blog è uno strumento molto utile, che mi permette di esprimermi liberamente e di raccontare sia come lavoriamo sia quali servizi offriamo.
Questo inizia a stendere le basi del rapporto con le famiglie che ci sceglieranno, permette loro di conoscere il nostro stile fotografico e di immaginare, immedesimandosi, come sarà il loro servizio.
Il secondo step è l’incontro di consulenza in studio, un momento di importanza cruciale, perché permette a noi e ai clienti di “annusarci a vicenda”. Il giorno del servizio fotografico non ci sarà nell’aria quel leggero clima di tensione tipico di quando le persone non sanno chi o cosa aspettarsi: ci saremo già conosciuti, avremo già preso un caffè insieme parlando del servizio.
In questo modo il servizio fotografico scorrerà liscio senza bisogno di rompere il ghiaccio.

Emozioni e spontaneità, l’ho già detto?
Lascio sempre tantissima libertà alle famiglie mentre scatto loro fotografie, i momenti di interazione tra bimbi, mamma e papà sono unici.
Questo è fondamentale per raccontare in immagini i legami e i sentimenti che si trovano all’interno di una famiglia.
Forse la cosa che preferisco è proprio il fatto, che essendo ogni famiglia diversa dall’altra, non esisterà mai un servizio fotografico identico ad un altro.
Inoltre, essendo i bambini i protagonisti, spesso sanno regalarci delle espressioni buffissime; non è difficile immaginare quanto, ad un genitore, faccia piacere poter conservare il ricordo di queste “performance spontanee”.

In effetti non stavo scherzando quando ti ho detto che è tutto vero in un nostro servizio fotografico di famiglia.
Noi allestiamo un set, curiamo la luce e gestiamo i colori, ma sono le nostre famiglie che sfoggiano vere emozioni e noi siamo prontissimi a fotografarle.